Orti di Pace a Santo Stefano Quisquina

Cosa, quando, dove

Venerdì 12 febbraio 2016 un pomeriggio memorabile (per me) a Santo Stefano Quisquina.
Maria Tomarchio, ordinario di pedagogia generale presso l’Università di Catania è venuta a raccontare ai docenti del nostro Istituto Comprensivo una storia siciliana vecchia più di un secolo.
La storia di un grande maestro, pionieristico fondatore delle scuole all’aperto in Sicilia, studioso, ricercatore, attento e consapevole diffusore del dibattito pedagogico in Europa a cavallo fra il XIX e il XX secolo: Michele Crimi, da Marsala.
Una storia, quella raccontataci dalla prof. Tomarchio, che fu feconda di risultati, che sottrasse all’abbandono e alla miseria generazioni intere di giovani marsalesi.
Commoventi ed emozionanti le immagini di scuola all’aperto proposteci durante il racconto, le fotografie che ritraggono piccoli intenti alla cura dell’orto, che apprendono attraverso le mani, che costruiscono il proprio sapere in modo attivo, personale, unico.

È importante che questa storia ci sia stata proposta a Santo Stefano, nell’aula consiliare Maniscalco, davanti alla intensa effigie di Lorenzo Panepinto, modello e maestro, protagonista di storie di riscatto attraverso la formazione e l’istruzione delle masse di contadini e diseredati, anche attraverso esperienze simili a quelle marsalesi.
Sapientemente Maria Tomarchio ci ha raccontato questa storia dopo averci presentato esperienze di orti didattici nella Sicilia contemporanea: ha mostrato e dimostrato all’uditorio dei docenti della scuola come la vicinanza alla terra, il lavoro nei campi non siano necessariamente sinonimo di degradazione sfruttamento e umiliazione, ma possono invece efficacemente trasformarsi in formidabili momenti di apprendimento, in cui c’è spazio per la matematica e la geometria (misurare un terreno), l’immaginazione (progettare le migliori condizioni per la vegetazione), l’arte, la poesia, la musica, la geografia, le scienze, la storia materiale e civile.
Tutto attraverso le mani: prima porta della conoscenza.

Gli orti didattici che abbiamo visto non sono però il futuro che Michele Crimi e Lorenzo Panepinto avevano vagheggiato e concretamente sperato di costruire.
Se la vita di Panepinto fu spezzata da mano mafiosa, per Michele Crimi intervenne la riforma Gentile a interrompere la promessa di un futuro di riscatto dei giovani siciliani attraverso il lavoro delle mani.

Ancora oggi, a tanti anni di distanza dal1923, anno della riforma Gentile, scontiamo gli svantaggi e i danni di una pedagogia monca, che non attribuisce alla manualità il rango e il ruolo che la spetta nella quotidiana fatica di crescere dei nostri alunni.
Tuttavia, l’esperienza degli orti di pace ce lo dimostra, il seme gettato nel passato da Michele Crimi e da Lorenzo Panepinto mostra di essere ancora fecondo e di avere ancora tanto da insegnarci. Se il nostro presente vuole assomigliare al futuro vagheggiato e realizzato all’alba del XX secolo, è urgente dissotterrare quell’esperienza, liberandola dall’oblio nel quale era stata imprigionata.
Possiamo riprendere oggi il filo interrotto di quella storia eroica e generosa, di quella promessa di redenzione del latifondo e dell’infanzia praticata con tanta lungimiranza a Marsala e in altre contrade siciliane centro e più anni fa.
A Santo Stefano abbiamo deciso di riprendere il racconto là, dove si è interrotto, per gettare un seme di speranza nel futuro.
 
Tratto da https://catalanosogna.wordpress.com
(http://catalanosogna.wordpress.com/2016/02/15/orti-dipace-a-santo-stefan...)
 

Data e ora: 
Venerdì, 12 Febbraio, 2016 - 10:00
Indirizzo: 
Istituto Comprensivo "Maestro Lorenzo Panepinto"
Via L. Attardi 29
92020 Santo Stefano Quisquina AG
Coordinate: 
Latitude: 37.627353668213
Longitude: 13.488824844360